11 settembre 2008

Considerazioni e bilanci dopo la 1a tappa - Strumenti ed apparecchiature

La navigazione a vela sta diventando vieppiù una faccenda di elettronica. Strumenti sempre più complessi, via via più interfacciati fra di loro, ogni giorno maggiormente incomprensibili ai profani, continuamente più voraci di energia, e non da ultimo, parecchio costosi, stanno prendendo piede anche sulle unità più piccole.

Devo ammettere che questo aspetto della navigazione è quello in cui maggiormente ho imparato durante la preprazione alla Transquadra. Ero praticamente digiuna di ogni esperienza e poco propensa a riempire la barca di tecnologia dalla quale diffidavo (e ancora diffido).
Si può essere entusiasti (e lo sono diventata) di questi aiuti, che facilitano la vita, soprattutto in solitario, ma a mio avviso è importante non perdere di vista la loro precarietà: l'ambiente marino, l'umidità, il salino, la difficoltà, se non l'impossibilità di risolvere un guasto, dovrebbero indurci a non perdere il cosiddetto "senso marino", la capacità di risolvere le situazioni anche a "mani nude" o a "secco di strumenti" che dir si voglia. Per questo presto la massima attenzione, quando possibile, ad avere fonti di informazione diverse e non collegate fra di loro, oppure ad avere soluzioni alternative di rispetto per ogni strumento o apparecchiatura.

Centrale NKE e Autopilota (Gyropilota)

Se non ci fosse dovrebbero inventarlo! Da quando ho lasciato il porto di Varazze la prima volta non l'ho praticamente più spento (tranne per la risalita del Portogallo quando è andato in avaria, per una maldestra connessione elettrica da parte mia).
Il sistema NKE è, secondo la mia esperienza, molto affidabile, efficiente e completo, tutto l'impianto è interno (parte nella cala vele parte nel gavone di poppa) e ben protetto dalle intemperie.
Ho acquistato anche l'opzione "vento reale", utile per le andature portanti con onda (il vento apparente cambia troppo velocemente salendo e scendendo dall'onda per navigare in modalità "vento apparente").
Vi è pure un telecomando, incredibilmente comodo quando si è a prua, per esempio per strambare. Ci si domanda come facevano prima della sua invenzione.....
Rimpiango a volte di non avere un ripetitore interno degli strumenti, mentre all'esterno ho 3 display.
Punti deboli sono: la centralina del vento che soffre nei temporali e rischia di morire per un fulmine (anche solo vicino), la regolazione ed il parametraggio abbastanza complicati, l'elevato consumo elettrico (4-5 A), la difficoltà per sostituire i carboni (spazzole) del motore dell'unità di potenza, e come ogni apparecchiatura elettronica, il capire come e dove intervenire in caso di guasto se non si è un provetto ingegnere elettronico.
E' essenziale prevedere parecchi pezzi di rispetto per lunghe traversate o navigazioni fuori dall'estesa rete di assistenza (NKE consiglia in merito sulle sue Newsletter), e studiare a fondo il corposo manuale prima di partire.
L'unico problema che ho avuto durante la Transquadra, oltre ad aver dovuto riparametrare tutto dopo un fulmine caduto non lontano dalla barca, che mi ha fatto temere di aver bruciato la centralina del vento, è stato quello di non avere il dato della capacità restante nel parco batterie (in percentuale o in Ah). Dopo il fulmine citato, probabilmente non sono stata in grado di resettare quel parametro, perché prima della partenza il controllore di batteria funzionava correttamente (Renato dixit).
A onor del vero devo aggiungere che tale controllore di batterie è stato montato in modo errato sin dall'inizio: non rileva la carica dal caricabatteria attaccato in banchina (non molto importante in navigazione...) e non rilevava neppure la carica della cella al metanolo (montata in seguito, l'imprecisione non è quindi da attribuire al cantiere di origine). Il controllo della carica della cella al metanolo (fonte primaria di energia su ZenZero), invece, è molto importante per avere una visione chiara dell'andamento carica/consumi. Fortunatamente l'amico Renato ha risolto la questione, e pur non avendo più il valore dell'energia residua, avevo sempre il valore di carica/consumo puntuale in tempo reale, ciò che è ampiamente sufficiente a mantenere il controllo.

Per ogni evenienza ho un pilota di rispetto (Raymarine ST 6000), non collegato agli strumenti, con attuatore idraulico esterno, che però fatica a mantenere la rotta sotto spi con vento sostenuto e onda.



GPS cartografico

Ormai anche le biciclette sono munite di un GPS cartografico... E' obbligatorio , secondo le norme ISAF, avere un GPS a bordo, a questo punto conviene avere pure la cartografia (anche perché è quasi impossibile trovare oggi strumenti fissi senza questa funzione). Il mio GPS fisso è un Lorenz Compact X7 (schermo di 7 pollici), con antenna incorporata, e cartografia CMap. Lo schermo è decisamente piccolo (per una visione d'insieme uso le buone vecchie carte dell'Ammiragliato Britannico), ma l'apparecchio non occupa troppo spazio sul tavolo da carteggio, il consumo elettrico - proporzionale alle dimensioni dello schermo - è contenuto, e l'antenna integrata funziona a meraviglia.
Lo strumento può essere collegato ad un ricevitore AIS, ha un'uscita NMEA verso il PC, e comunica la posizione al VHF DSC (vedi i paragrafi sui rispettivi apparecchi).

Ho un secondo GPS, Geonav 4C con cartografia Navionics, non collegato a nessun altro strumento, quale soluzione di rispetto, e che mi piace molto per l'ottima cartografia, nonché per la sua portabilità che mi permette di avere una buona visione di dettaglio anche quando sono al timone e per la sua semplicità d'uso.

Un terzo GPS, senza cartografia, si trova nella famosa "Grab bag", borsa stagna e galleggiante che contiene tutto quanto è previsto mi porti appresso sulla zattera in caso di abbandono della nave.

Comunicazioni radio

VHF DSC fisso:

Anche nel campo della comunicazione radio il progresso va avanti, ed è sempre più difficile acquistare un apparecchio VHF senza la funzione DSC (Digital selective calling). L'uso di questo apparecchio, la cui funzione DSC non è obbligatoria per le unità non sottoposte alla convenzione SOLAS, necessita di una licenza, per ottenere la quale si deve seguire un corso, utilissimo a mio avviso per capire il funzionamento del sistema GMDSS (sistema mondiale di sicurezza e soccorso in mare).
Ritengo che la scelta volontaria di entrare nel sistema GMDSS per le barche non costrette a farlo, sia un fattore aggiuntivo di sicurezza, premesso che si sia appreso l'uso corretto delle funzioni DSC, considerando che l'ascolto umano della radio sia sulle unità commerciali che da parte delle stazioni costiere, è in via di estinzione.
L'apparecchio che ho in dotazione (fornito e montato dal cantiere) è un Icom M 421 (sostituito oggi dal modello M 422). Ho fatto montare un altoparlante esterno, indispensabile per poter sentire quando si è in pozzetto, anche se fonte di innumerevoli spaventi, quando, dopo giorni di silenzio, magari di notte, all'improvviso si mette a emettere, facendo sobbalzare anche il più calmo dei marinai....
Notasi che ho fatto cambiare il cavo di antenna VHF fornito in origine, per ottemperare alle norme ISAF che richiedono un cavo con una perdita di segnale di max 40%.
Un ricevitore AIS, che identifica le unità sottoposte alla convenzione SOLAS, è consigliato per poter comunicare più facilmente con le navi che si incrociano: chiamate in DSC con il loro indicativo i marconisti non possono non sentire, anche se non vi è orecchio umano attento in quel momento.

VHF portatile:
Oltre all'apparecchio fisso, ne ho uno portatile, Icom M33, stagno, galleggiante e senza la funzione DSC, obbligatorio per rispettare le norme ISAF, necessario naturalmente in caso di abbandono della nave, e molto comodo quando si deve comunicare stando in pozzetto, oppure in equipaggio quando parte di questo sbarca a terra e deve comunicare con la barca....

Radio ricevente:
Per la ricezione in fonia di bollettini meteo al largo, ZenZero è dotato di una radio ricevente SSB - onde corte World receiver Grundig Yachtboy 80, collegato ad un'antenna fissa che avevo fatto montare nell'albero già dal cantiere.
Oltre a un po' di intrattenimento quando ci si sente soli, si ricevono molto chiaramente i bollettini meteo della BBC e di Radio France Internazionale.
Purtroppo il modello scelto non ha un registratore integrato: la velocità supersonica di lettura dei bollettini, in particolare francesi, a volte fa rimpiangere di non poterli riascoltare con calma. E' bene avere sottomano una lista delle zone meteo per facilitare la trascrizione del bollettino.

Nota: RFI purtroppo, nel frattempo ha deciso di non più trasmettere bollettini meteo


Ricevitore AIS

Prima di partire, all'ultimo momento a St Nazaire, mi sono fatta convincere all'acquisto di un ricevitore AIS (alternativa parziale al radar). Avrei avuto la possibilità di collegarlo al GPS cartografico oppure al PC (sul programma di navigazione). Avevo deciso di collegarlo al GPS perché sempre acceso, mentre il PC lo uso molto poco.
Purtroppo l'intraprendente venditore ha sbagliato nell'ordinare il duplicatore di antenna VHF (il sistema AIS funziona sulle frequenze VHF) necessario per usare contemporaneamente i due apparecchi con la stessa antenna.
Non ho più avuto tempo prima di partire di trovare un duplicatore di antenna, per cui l'apparecchio è rimasto nella sua scatola, bello, nuovo e inutile. Vedremo per la seconda tappa...

Radar

Nessun altro Pogo partecipante alla Transquadra aveva un radar, e a dire il vero tra tutte le altre barche, mi sembra ci fosse solo un Grand Soleil che ne avesse uno.
Le contro-indicazioni, oltre al costo, sono ovviamente un maggior peso nell'alberatura ed un consumo elettrico notevole.
In questa prima tappa ho usato molto il radar e sono stata più volte felicissima di aver fatto la scelta di montarne uno, ciò che mi ha permesso di restare all'interno anche per diverse ore di seguito con mare grosso, barca spazzata dalle onde e visibilità ridotta, per non dover uscire continuamente a controllare a vista la presenza di altre unità mentre ricucivo la randa, oppure passando Cabo Finisterre con la nebbia, e naturalmente spesso mentre dormivo (con l'allarme impostato a 5 miglia).
Ho scelto il modello più piccolo e leggero che ho trovato (Furuno 1623 ) con uno schermo in bianco e nero di 6 pollici, anche questo piccolino, e non interfacciato con null'altro, nell'ottica dell' indipendenza fra gli strumenti in caso di guasto. Tuttavia questo modello di radar non ha la funzione di calcolo della rotta di collisione e relativo allarme, che potrebbe essere utile, specialmente in Mediterraneo dove il traffico è intenso e caotico.

Riflettore radar attivo

Ho sempre acceso il SeaMe mentre dormivo e nelle zone frequentate da navi. Ovviamente è efficace unicamente se l'altra unità ha il proprio radar acceso (l'apparecchio amplifica e rimanda al mittente il segnale ricevuto).
Purtroppo mi sono accorta subito che il mio sistema di allarme acustico non funzionava come previsto. (avevo collegato un beeper di retromarcia per i camion che avrebbe dovuto suonare quando il riflettore era in trasmissione, quindi quando aveva rilevato un segnale radar emesso da una nave). Infatti il cicalino suonava a dovere, le prove in porto avevano dato esito positivo, ma in continuo, perché l'apparecchio rileva come segnali utili anche quelli emessi dal mio pilota automatico..... Ho dovuto togliere il cicalino.....
Tuttavia ho notato che le navi mi vedevano molto bene, parecchie hanno accostato per lasciarmi via libera.
In equipaggio ritengo sia superfluo, si deve anche tener conto che alle navi non piace molto che le barche a vela siano dotate di questo strumento, soprattutto in zone molto frequentate. Credo che addirittura sia stato vietato in Francia, perlomeno entro le 12 miglia, per il disturbo arrecato al traffico commerciale.

Nota: all'inizio, prima della Transquadra, avevo un Mer-veille, dettetore di radar passivo (che allarma quando è colpito da un raggio radar di un'altra unità). Il vantaggio di questo apparecchio è che si è avvisati della presenza di un'altra nave, lo svantaggio è che non ha uno schermo per vedere dove questa si trovi e che non si riesce ad impostare un range, per cui suona anche se la nave è a 20 miglia).
Dopo la Varazze-Sicilia, snervata dal continuo suonare del Mer-veille, l'ho smontato, cambiando appunto con un Sea-me.

PC e programma di navigazione

Ho usato il mio Durabook 14 con il contagocce! Innanzi tutto perché consuma molta energia, poi perché la sistemazione del PC portatile, che quando in uso è semplicemente posato sul tavolo da carteggio, richiede un'installazione un po' laboriosa necessitando di molti collegamenti : inverter - mouse - chiavetta USB per usare il programma di navigazione - collegamento all'antenna GPS che va posizionata all'esterno, collegamento all'Iridium che a sua volta richiede la sua antennina esterna per ricevere un segnale sufficiente.
Il risultato è un intrico di cavi molto malcomodo, su un tavolo da carteggio non propriamente fermo in certe condizioni di vento e mare, con l'oblò aperto per il passaggio delle antenne..... tavolo da carteggio utilizzabile tra l'altro solo in ginocchio se sbandato sottovento, o aggrappandosi a qualche improbabile appiglio se sbandato dall'altro lato, avendo le mani già parecchio occupate a impedire che qualche elemento del sistema voli dall'altre parte del quadrato. Naturalmente nei momenti di accensione del PC ne approfitto per scaricare le foto dalla macchinetta sul PC e per caricare la batteria dell'iPod, tanto per complicare un po' le cose.....
Per cui il PC viene acceso una volta al giorno, due nei giorni di meteo clemente, quasi esclusivamente per ricevere i Grib (file meteo), per comunicare la mia posizione sulla cartina del mio sito, e per la posta elettronica.
Ne ho apprezzato la resistenza all'acqua (che ho verificato più volte di persona) non dovendo badare a togliermi la cerata grondante per usarlo, ma non è perfettamente stagno (non potrebbe essere recuperato dopo un'immersione totale).

Collegamento PC- GPS

Durante la settimana di permanenza a St Nazaire mi ero accorta che il PC non riceveva più la posizione dal GPS fisso (contatto ossidato, o risultato dei controlli effettuati dal cantiere??? Sino ad allora era funzionato sempre a dovere).
Ho quindi acquistato all'ultimo momento un ricevitore GPS - USB (un'antenna GPS di ca 4 x 4 cm da collegare al PC mediante presa USB, con un cavo sufficientemente lungo per metterla all'esterno se fosse necessario). Purtroppo mi hanno fornito un CD di installazione difettoso, a poche ore della partenza mi stavo domandando se non avessi sprecato altri 100 euro per l'antenna e chissà quanti per un programma di navigazione poco utile senza la posizione GPS, in negozio non avevano questo oggetto in stock e non avrebbero potuto ordinare un altro CD in tempo ..... Fortunatamente il tam tam di radio Pogo è stato molto efficace e Pickwick 2 che aveva lo stesso aggeggio ed il CD del driver a bordo ha potuto darmi quanto mi necessitava!
L'antenna GPS-USB ha funzionato benissimo, peraltro offre il vantaggio della portabilità del sistema e posso usarlo su un'altra barca senza dovermi collegarmi al GPS di bordo.
A questo punto mi ritrovo con 4, dicasi 4, GPS a bordo..... oltre al sestante.... Non dovrei perdermi!

Programma di navigazione MaxSea con cartografia

Per i motivi citati precendemente normalmente non uso il PC per la navigazione.
Tuttavia lo schermo di 14" e l'ottima cartografia MaxSea permettono una visione d'insieme molto più leggibile che non lo schermo di 7" del mio GPS fisso. Ne ho approfittato nel mio passaggio vicino alla costa nei pressi di Cabo Finisterre, mentre al largo non ha molto senso consumare energia elettrica per avere un'informazione che il GPS fisso ed una carta generale (cartacea) forniscono con sufficiente dettaglio.
D'altro canto è molto utile poter importare le previsioni meteo (Grib) sulla carta di MaxSea per avere una visione grafica dell'evoluzione del vento. Da sottolineare che è possibile richiedere i files Grib da MaxSea in abbonamento (gratuito) via email, per quanto mi riguarda ho sempre invece utilizzato i files Grib di us-grib, compatibili anche con Max Sea.
Il software prevede di poter interfacciare le previsioni meteo con le caratteristiche della propria barca (diagrammi polari) per calcolare la rotta migliore (più veloce) per raggiungere la meta. Questo modulo chiamato "routage" è fornito come opzione al programma, e non l'avevo acquistato, e d'altronde non ho, e neppure esistono, le polari del Pogo 8.50, ritenendo che su una traversata di questa durata non avesse molto senso prendere delle opzioni di rotta in funzione di previsioni che possono ragionevolmente essere affidabili solo per due o tre giorni.
Ho visto che praticamente tutti gli altri concorrenti, invece, usano questa funzione del programma per stabilire le proprie strategie di rotta.
Non avendo usato molto MaxSea ho ancora poca dimestichezza col programma...c'è parecchio lavoro da fare prima della prossima tappa!
Nota: ho preso la versione 12 del programma Max Sea e non l'ultima (Time Zero) che ha funzioni a mio parere inutili quali la visione 3D, che oltretutto mi fa venire il mal di mare... e le carte "raster", cioè la digitalizzazione delle carte originali degli istituti idrografici di ogni nazione. Le carte vettoriali (ridisegno delle carte) hanno 2 svantaggi a mio avviso: la moltitudine di errori ancora presenti e gli ingrandimenti all'infinito con un'ottima qualità, che rischiano di far perdere il rapporto con la scala della carta (si rischia di utilizzare una carta a piccola scala pensando di avere una carta di dettaglio).

Telefono satellitare

Indispensabile per i collegamenti a internet (posta elettronica, e files meteo), per i quali si deve acquistare il "data-kit" che permette l'interfacciamento, il sistema Iridium è la scelta obbligata per la copertura in Atlantico.
Serve anche per telefonare ovviamente..... e per inviare e ricevere sms: è un po' laborioso scrivere i messaggi - limitati a 160 caratteri - e ho spesso preferito inviare email che sms (è risaputo che sono piuttosto prolissa....).
Il segnale è quasi sempre ottimo anche solo con l'antenna integrata all'apparecchio all'interno del quadrato, a volte devo però ricorrere all'antenna esterna - quella fornita con l'apparecchio quale "antenna per l'automobile" (altro filo volante sottocoperta...)
Durante la prima tappa della Transquadra di 11 giorni, ho utilizzato circa 100 minuti di scheda (ne ho una prepagata di 500 minuti).

Vari-Sicurezza

Soprattutto per convinzione personale ma anche per rispettare gli obblighi di legge e norme ISAF, ZenZero è dotato di EPIRB, PLB (personal locator beacon, in sostanza un'EPIRB personale con GPS, stagno e "indossabile"), ambedue di marca ACR, e SART trasponder (emettitore di segnale di emergenza radar nella fase di ricerca da parte dei soccorsi).
Inoltre per la durata della Transquadra tutti i partecipanti ricevono una boa ARGOS, che permette il posizionamento dei concorrenti in tempo reale e di continuo (segnale satellitare inviato circo ogni 20 minuti), e che può emettere un segnale di emergenza e richiesta di soccorso, tuttavia questo segnale è unicamente complementare a quello emesso dall'EPIRB, e non contemplato nel sistema GMDSS.
Il comitato di regata alla consegna dell'ARGOS si è raccomandato, in caso di abbandono della nave, di imbarcare l'ARGOS sulla zattera. Cosa che mi è parsa al primo momentopiù che sensata: due segnali (EPIRB e ARGOS) sono meglio di uno solo, inoltre il comitato di regata può seguire il naufrago in diretta. Ho però riflettuto su questo punto e mi sono chiesta se non fosse meglio lasciare l'ARGOS sulla barca abbandonata (e inaffondabile...) per poterla seguire e recuperare in seguito, ma soprattutto per poter avvisare chi naviga in quella zona che vi è una nave fantasma e dare la sua posizione esatta. Affaire à suivre....

12 aprile 2009

Considerazioni e bilanci dopo la 2a tappa - Strumenti ed apparecchiature

Ricevitore AIS

A Quinta do Lorde ho fatto montare il ricevitore AIS che avevo acquistato già a St Nazaire ma che non avevo avuto il tempo di installare (anche per mancanza di uno separatore VHF-AIS che avrebbe permesso di usare la stessa antenna ).
E’ un apparecchietto formidabile: segnala le navi a più di 20 miglia di distanza, indicandole sullo schermo del plotter cartografico (nel modello che ho scelto), ne calcola la rotta e avvisa con un allarme in caso di rischio di collisione, indicando nome, MMSI, rotta e velocità della nave in questione (utile per chiamare in digitale via VHF se fosse necessario) nonché il tempo mancante alla collisione.
E’ confortante sapere chi ti sta per venire addosso e quanto tempo hai per dire le tue ultime preghiere…
E’ possibile definire un raggio di sicurezza entro il quale una nave è considerata in rotta di collisione, per cui si è allarmati anche in caso di passaggio ravvicinato. Il suo consumo elettrico è ridotto rispetto al radar (0.5A contro 1,5 A col radar in modalità risparmio) ma non lo sostituisce completamente. Infatti non segnala le imbarcazioni che non hanno un trasmettitore AIS, come di norma le barche a vela e le navi militari, o che l’hanno spento, come una nave incrociata in traversata.
Tuttavia l’installazione su ZenZero non mi ha soddisfatto pienamente: per non montare una seconda antenna VHF ho utilizzato quella della radio, con uno switcher per la scelta del canale di ricezione: Radio VHF o AIS.
Oltre ad essere pericolosa per la radio (in caso di trasmissione senz’antenna si rischia di bruciare l’apparecchio) la scelta di ricevere AIS o radio VHF è stata spesso problematica durante il sonno: preferire di essere avvisata dell’avvicinarsi di una nave mediante l’allarme AIS, oppure avere la possibilità di riceve una comunicazione radio da un’imbarcazione a vela che tenta di chiamare perché prevede una rotta di collisione?
La prossima volta monterò sicuramente un’antenna dedicata per il ricevitore AIS (o, se esiste, uno switcher automatico): l’accensione del VHF portatile mentre dormo è una soluzione un po’ raffazzonata, e l’uso del radar, un po’ troppo dispendioso in energia.

Nota scritta 2 anni dopo: nel frattempo sono stati prodotti e si usano correntemente gli switcher VHF/AIS automatici

PC e programma di navigazione

La novità più degna di nota su questa seconda tappa, era il modulo “routage” di MaxSea acquistato di recente e provato un pochino con l’aiuto di Franco durante la breve navigazione fatta durante vacanze di Natale in Sicilia.
In funzione delle polari della barca (grafico delle prestazioni secondo forza e angolo del vento) e delle previsioni meteo (grib) il programma calcola la rotta più veloce.
Finché ho avuto un collegamento internet per scaricare i grib (vedi Iridium più sotto) mi sono divertita per ore giocando sul PC a calcolare la rotta migliore. Non avendo le polari del Pogo 8.50 ho adattato, sulla base delle osservazioni dirette giornaliere fatte in barca, quelle del Figarò (fornite col programma). L’intento di MaxSea è lodevole, tuttavia le proposte sono da prendere “cum grano salis”, soprattutto su una traversata così lunga, che implica tempi di navigazione ben oltre l’affidabilità delle previsioni meteo.
A partire da metà traversata non ho più avuto collegamento, ed il PC è rimasto chiuso nel tavolo da carteggio, ridandomi il piacere di navigare con unicamente le previsioni radio di RFI, senza calcoli di rotta migliore da seguire, e soprattutto senza ricezione di posta elettronica. Ma questo è un altro discorso …
Ad onor del vero le mie prestazioni sono andate migliorando da quando non ho più avuto le informazioni necessarie al calcolo della miglior rotta da seguire…… forse perché mi sono dedicata maggiormente all’andamento della barca che ai calcoli teorici!

Nota scritta tre anni dopo: ormai si trovano app per tablet altrettanto performanti e affidabili, ma molto meno costose dei software per PC.

Iridium

Grossa delusione nel campo trasmissione- ricezione satellitare! I primi giorni, malgrado un segnale buono o ottimo, la ricezione di email, in particolare con allegati, è stata molto difficoltosa, a volte impossibile. Ho perso decine di minuti della scheda prepagata per tentare di ricollegarmi dopo i tentativi infruttuosi. Non ho un’antenna esterna, ma lo stesso problema l’ha riscontrato anche qualche altra barca che ne aveva una. Poi, circa a metà strada, a causa di un osteriggio aperto, è entrata acqua bagnando proprio il modem (chiamato kit data e che e’ una scatolina di pochi centimentri montata sul telefono stesso) e i cavi di collegamento col PC. Da quel momento non ho più avuto bisogno di innervosirmi per scaricare la posta e i grib: il sistema era morto del tutto!
Qualcuno ha cercato di giustificare la pessima ricezione con lo scontro fra un satellite Iridium e uno russo fuori uso. Ma ho poi scoperto che la collisione è avvenuta dopo il mio arrivo in Martinica… Quello che mi sembra più verosimile è che i server del sistema iridium sono sottodimensionati rispetto alla richiesta di collegamenti.
Da notare che moltissime barche hanno avuto problemi di comunicazione via Iridium, per i motivi più diversi: è importante ricordarsi che il sistema non è esente da malfunzionamenti e organizzarsi per avere le informazioni indispensabili con mezzi alternativi (ricezione della meteo via radio, per esempio) e avvisare a casa che l’assenza di notizie non è necessariamente conseguenza di una catastrofe a bordo...

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